
“16 anni fa ho accompagnato mio papà a New York a fare la maratona, quest’anno lui ha accompagnato me e la abbiamo fatta insieme”
Continuiamo i nostri incontri con gli atleti della nostra associazione che si sono misurati nella maratona di New York lo scorso novembre. Oggi parliamo con Mario e Davide Zoia, padre e figlio.
Mario partecipava per la seconda volta alla maratona di New York, avendola già percorsa nel 2003.
Atletica Mottense: “Ciao Mario, per prima cosa ti facciamo la domanda che abbiamo posto a tutti all’inizio delle nostre interviste per conoscerci meglio. Da quanti anni corri?”
Mario Zoia: “Praticamente da sempre! Saranno ormai 40 anni.”

AM: “Quante maratone hai corso nella tua vita?”
M: “Quasi 50. In realtà non mi ricordo se sono 47 o 48”
AM: “Tra tutte queste maratone da te corse, quale è stata per te la più bella e perché?”
M: “La maratona di Londra nel 2008. Mi è piaciuto un sacco il percorso ed in generale ho veramente apprezzato quella gara. Mi è rimasta impressa e personalmente è la mia preferita. Ho corso altre bellissime maratone in giro per il mondo e l’Europa, alcune molto belle decisamente, ma Londra 2008 ha superato tutte le mie aspettative.”
AM: “Tornando a New York, quando hai iniziato a preparare la maratona?”
M: “Ho iniziato il percorso di allenamenti ad agosto, poi purtroppo mi sono rotto una spalla ed ho dovuto interrompere per un periodo. Ho ripreso verso fine settembre.”
AM: “Quindi hai corso la maratona con una spalla rotta?”
M: “Si, fortunatamente la frattura non mi dava fortissime complicazioni e potevo gestire la corsa. L’operazione alla spalla era programmata per inizio dicembre e quindi ho deciso di provarci ugualmente.”
AM: “Sei riuscito a terminare la maratona in 4:38:31 con un infortunio, complimenti. Sei soddisfatto? E qual’è il tuo primato personale sulla distanza?”
M: “Sapevo di non avere la preparazione ottimale a causa dell’interruzione degli allenamenti e quindi sono molto soddisfatto di aver terminato la maratona. Il mio tempo migliore sulla maratona l’ho fatto alla maratona di casa, la maratona di Treviso nel 2008 chiudendo in 3:29:52.”
AM: “C’è qualcosa che non ti è piaciuto della maratona di New York?”
M: “No, onestamente non ho nulla da rimarcare.”
AM: “La rifaresti?”
M: Si, New York è New York…”
AM: “Puoi darci qualche tuo confronto sulla maratona a distanza di 16 anni?”
M: “Ho riscontrato un’organizzazione decisamente migliorata. Tutto era perfetto e molto chiaro. Nel 2003 per esempio alla partenza c’era molta più confusione. Ora invece c’è chiarezza di istruzioni e molte persone che fanno si che l’organizzazione delle cose sia pressoché perfetta.”
AM: “Dall’alto della tua esperienza podistica, c’è qualcosa che vuoi consigliare a chi corre da poco?”
M: “La prima cosa da tenere a mente è che correndo bisogna divertirsi. All’inizio consiglio di non guardare i tempi delle prestazioni ma semplicemente di correre per il gusto di farlo, senza per forza soffermarsi sui dati dell’orologio.”

Parliamo ora con Davide Zoia, il figlio di Mario che ha chiuso la maratona di New York con il tempo di 3:27:26.
Atletica Mottense: “Ciao Davide, oggi abbiamo parlato anche con tuo papà in merito alla vostra partecipazione alla New York Marathon. Per te questa era la tua seconda maratona. Puoi dirci quando hai iniziato a correre?”
Davide Zoia: “Circa 16 anni fa.”
AM: “Cavolo, sedici anni fa eri ancora un bambino visto la tua giovane età attuale.”
D: “Beh, si. Quando ho iniziato a correre avevo solo 10 o 11 anni. Qui in casa era normale parlare di corse e quindi è venuto abbastanza naturale iniziare a correre.”
AM: “Tu hai corso due maratone nella tua vita, Venezia e New York appunto. Qual’è stata secondo te la più bella?”
D: “New York decisamente.”
AM: “Perché?”
D: “Per l’atmosfera che puoi vedere intorno a te durante il percorso e per il calore della gente. E’ qualcosa di travolgente.”

AM: “Parlando più di aspetti tecnici, quando hai iniziato a preparare la maratona di New York?”
D: “Ho iniziato gli allenamenti specifici ad inizio Settembre.”
AM: “C’è qualcosa che non ti è piaciuto della corsa a New York?”
D: “No, non ho nulla da segnalare.”
AM: “Quindi immaginiamo che la rifaresti.”
D: “Si”
AM: “Hai qualche aneddoto da raccontarci in merito a quest’esperienza?”
D: “Sedici anni fa ho accompagnato mio papà a New York a fare la maratona, quest’anno lui ha accompagnato me e la abbiamo fatta insieme. Questo è stata una cosa per me meravigliosa che mi porterò con me tutta la vita.”
AM: “C’è qualcosa che vuoi suggerire a chi corre da poco?”
D: “Di avere costanza e di cercare di variare gli allenamenti. Io ho maturato l’esperienza, anche leggendo molto in proposito e documentandomi con amici e tramite siti specializzati, che gli allenamenti devono essere mirati e specifici. Facendo così, e seguendo un piano di allenamenti corretto, si raggiungono grandi risultati.”

